CiBi
EDIZIONE 2016
CiBi è un uomo dell’industria lombarda che è entrato in contatto anni fa con il PMMA (polimetilmetacrilato) per motivi professionali e ne è rimasto ammaliato.
A partire dagli anni novanta inizia un suo percorso artistico dove l’acrilico costituisce la materia prima con la quale esprimersi.
“La mia tela è di PMMA“ egli afferma e la sua opera è lo stoy-telling di un processo sperimentale materico industriale le cui vestigia si trasformano in sostanza artistica.
Il PMMA si converte in tessuto sartoriale cucito addosso a pezzi di natura. Come sul legno, congiunzione amatissima da CiBi che pone nella proporzione geometrica e definitiva del telaio una composizione che all’interno è a talvolta mobile, diventando interattiva coi suoi fruitori.
Una sorta di innamoramento – panico lega CiBi a questo materiale e nelle sue opere il modulo industriale diventa la dimensione stessa del quadro.
La sperimentazione iniziata in azienda continua così a livello artistico. Il PMMA diventa una mela, un binario, un tracciato, una geometria sognante, un’architettura planare.
Attualmente l’artista dedica buona parte del suo tempo libero alla continua meticolosa sperimentazione espressiva del materiale di cui rielabora continuamente il valore, portando alle estreme possibilità le facoltà di commistione con il colore, i giochi di spessore, di volume e le voluttà compositive.